Come nacque Exteryo Safety 4.0
“Sapete” disse l’amministratore delegato, beffandosi della nostra straordinaria scoperta. “In realtà abbiamo trovato già dei tag uguali ai vostri”
“Be’, mi pare di conoscerli”, rispose Michele in tono altrettanto beffardo.
Estrasse dalla tasca della borsa la busta con i campioni, davanti allo sguardo stupefatto di Paolo. Si chiamava così l’amministratore delegato.
Per una giovanissima startup sapere che il suo prodotto è già così noto non può che essere motivo di grande considerazione.
“Ma pensa te, lavoriamo in tutto il mondo e voi stronzi siete qua a due passi da noi” disse Paolo con una sonora risata.
Nonostante fosse piena mattina, la sala riunione era scura, ricavata su un soppalco, con pareti mobili e arredata in stile anni ’80. Si respirava il profumo di un’epoca ormai passata e che noi avevamo solo sfiorato.
“Volevamo creare una piattaforma, siete in grado?” ci chiese.
“Certo” risposi con tono secco e immediato. “Che tipo di piattaforma vi serve?”
“Vogliamo vendere di più” disse mettendosi comodo sulla sedia. “Abbiamo visto delle soluzioni per gestire i DPI e le ispezioni, vorremmo qualcosa di simile.”
Io e Michele ci guardammo cercando di non lasciare trapelare nessuna emozione.
Non avevamo mai sviluppato delle applicazioni, era un mondo nuovo per noi, ma se vuoi crescere come startup devi lanciarti verso l’ignoto con la convinzione che ne uscirai migliorato.
“Va bene, la possiamo fare” propose Michele mentre io annuivo incuriosito da quello che stava per aggiungere. “Ma io non la farei solo per i vostri DPI, la farei aperta, così che tutti possano usarla.”
L’amministratore delegato rimase in silenzio e ci scrutò socchiudendo leggermente le palpebre. Stava soppesando le parole di Michele.
Feci un lungo respiro, ero pronto ad aggiungere qualcosa per rompere il silenzio, ma fortunatamente rispose: “Sì, ha senso.”
Tirai un sospiro di sollievo.
“Anche io volevo qualcosa di più universale” aggiunse. “Non male, così noi saremo i primi a costruire gli smart DPI.”
“Esatto!” risposi con entusiasmo.
“Però ditemi una cosa, quanto verrebbe a costare un progetto del genere?”
Spalancai gli occhi. Non avevo mai quotato una piattaforma ad hoc, non sapevo quali risorse servissero e non avevo la benché minima idea dei costi.
Però trovavo l’idea dannatamente vincente.
“Fammici pensare qualche giorno e ti dirò tutto” risposi con convinzione.
Paolo guardò me e poi Michele per vedere se anche lui fosse d’accordo. Michele annuì e mi guardò dandomi supporto.
“Va bene ragazzi, confidiamo in voi” disse portandosi avanti sulla sedia. “Voi sviluppate l’applicazione e noi facciamo DPI dove siamo più bravi. Che ne dite?”
Lì su due piedi l’offerta sembrava ottima, però c’era qualcosa che non mi convinceva del tutto. Ci salutammo con la promessa che lo avrei chiamato il prima possibile per dargli una risposta definitiva.
In macchina, sulla strada di ritorno verso il nostro ufficio a Villasanta, pensavo a quanto potesse valere un lavoro del genere: €5000, €10000, €20000 o forse di più?
Non ne avevo la più pallida idea.
“Non gliela facciamo pagare, Michele” proposi a un tratto.
“Ma sei scemo?” disse Michele lanciandomi un’occhiataccia. “Non abbiamo un euro, come facciamo?”
“Lo so, ma qualche progettino sta entrando, possiamo provare a finanziarla noi.”
“Non abbiamo i soldi per svilupparla, Davide!” disse Michele alzando la voce.
Era il primo a essere preoccupato per la nostra situazione finanziaria, e ne aveva tutte le ragioni.
“Se la facciamo per loro ci fregano il resto del mercato. Questa è una buona opportunità che non dobbiamo lasciarci scappare.”
Ci misi tutto il pomeriggio a convincere Michele, ma alla fine ci riuscii.
L’idea era a dir poco eccitante: una piattaforma per la gestione dei DPI marchiata Exteryo.
Il nome?
Exteryo Safety.
La mattina dopo chiamai l’amministratore delegato.
“Ciao Paolo, va bene. Però la piattaforma la sviluppiamo e finanziamo noi.”
Oggi la usano in 55 Paesi.
Grazie per avere letto il nostro primo episodio del nostro memoir.
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Ci leggiamo nel prossimo articolo.